Trapped – Storia di una cover

di Andrea Volpin.

Nel 1972, la star del reggae giamaicano Jimmy Cliff, scrisse e pubblicò un singolo dal titolo Trapped per la Island Record. Grazie alla produzione di Cat Stevens e l’arrangiamento di Del Newman la canzone, completata dal b-side Struggling Man, venne distribuita nel Regno Unito, nelle zone caraibiche e in Ghana ma non negli Stati Uniti. Scelta particolare – e scellerata – in quanto il mercato americano, forte della sua componente afro, avrebbe potuto rendere molto sia dal punto di vista economico che da quello mediatico.

La canzone è caratterizzata da un testo particolarmente duro che denuncia la discriminazione razziale, ancora forte nelle ex colonie dell’Impero Britannico, e la sete di riscossa delle popolazioni che, nonostante abbiano ottenuto la ‘libertà’, si ritrovano ancora ad essere soggiogati dal potere degli ex colonizzatori bianchi detentori del potere. Sebbene il significato sociale e politico della canzone fosse così marcatamente esplicito, la versione originale, è caratterizzata da un vivace reggae contornato da fiati, organo e cori che rende l’atmosfera quasi serena.

 

Il singolo non ebbe successo anche per la scarsa promozione messa in atto dalla Island Record. In Inghilterra non superò mai il numero 100 della classifica dei singoli di quell’anno e, di conseguenza, non venne mai messo in programma di fare un album. Presto quasi tutti si dimenticarono di Trapped.

Nel 1981 qualcosa cambiò.

In quell’anno Bruce Springsteen e la E-Street Band erano in tournée in Europa per il The River Tour. Durante un’attesa all’aeroporto di Amsterdam, Bruce, ascoltò la cassetta di Goodbye Yesterday una raccolta di successi di Cliff tra cui figurava anche Trapped. Rimase colpito da tanto carico testuale da volerla riproporre in chiave rock. Durante le prove per i concerti dal Regno Unito, Bruce e la Band, arrangiarono il singolo dando molto spazio al rock sferzante del cantato alternato a momenti più riflessivi comandati dal synth di Roy Bittan. Clarence Clemons, con il suo sax, completava la sezione fiati mentre Danny Federici con l’organo ricalcava la linea già tracciata dalla versione reggae.

Il 29 maggio 1981, sul palco di Wembley, sei anni dopo la prima, non felicissima esperienza, nel Regno Unito, Bruce Springsteen fece esordire Trapped nella sua nuova veste. Secondo alcuni la scelta di farla esordire proprio a Londra fu ponderata e voluta proprio dallo stesso Bruce in risposta alle critiche che molti giornali inglesi gli mossero dopo le polemiche attorno all’esibizione del 1975. Probabilmente non fu proprio così, perché introducendo Johnny Bye-Bye, Bruce disse:

It’s a big night ‘cause last time I was in London……uh…..it changed a lot the way.  I thought ‘bout things…

In ogni caso, a partire da quella notte, la canzone entrò ufficialmente nella scaletta del The River Tour comprese le date americane. Fu proprio durante il tour americano che si consolidò il suo successo.

Anche il successivo Born in the USA Tour del 1984-85 vide Trapped tra le protagoniste principali delle oceaniche scalette di Bruce; talmente protagonista da far salire il singolo al numero uno della speciale classifica Billboard Top Rock Tracks. Un’ulteriore impennata arrivò dopo che, il Boss, decise di inciderla per la compilation We Are the World. Grazie al suo successo, oltre che a quello della title-track, la compilation vendette milioni di dischi in tutto il mondo.

Nel 1988, Jimmy Cliff in un’intervista dichiarò di essere grato a Springsteen per aver ridato vigore alla sua canzone ma di essergli ancora più grato per aver scelto di rifarla a modo suo. La critica salutò il successo della canzone come un’ulteriore presa di coscienza del cantante del New Jersey verso le cause sociali ancora molto distanti dalla risoluzione soprattutto dopo l’arrivo di Reagan alla Casa Bianca. Il fatto che Bruce cantasse le sofferenze di un uomo di colore con la grinta e la forza del rock più immediato e limpido ne furono la riprova.

Now it seems like I’ve been playing your game way too long
And it seems the game I’ve played has made you strong
Because I’m trapped

Secondo Erich Turm la canzone era quella che personificava più di tutte le altre lo spirito di We Are the World; cioè un uomo apparentemente solo che lottava con la forza della sua voce contro il potere di tanti. A differenza di altre canzoni, tra cui la stessa title-track, troppo mascherata da inno collettivo senza anima. Forse il giudizio è troppo duro ma, ancora oggi, Trapped è una canzone che colpisce allo stomaco delle persone per via del suo messaggio forte e, purtroppo, attuale. Durante il tour del 1992-93 la canzone venne riproposta diverse volte riacquistando valore sociale proprio alla luce dei fatti che si stavano consumando a Los Angeles e in molte altre città americane.

La versione springsteeniana di Trapped è stata pubblicata nella raccolta The Essential del 2003 nel disco 3, quello dedicato alle rarities, nella versione registrata dal concerto del 6 agosto 1984 dalla Brendan Byrne Arena di East Rutherford, NJ.

Nel 2016, trentuno anni dopo la storica data del 21 giugno 1985, Bruce ha riproposto Trapped al pubblico di San Siro mandandolo in visibilio.

Discography, Live

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