Il lato sbagliato della strada: Atlantic City

di Andrea Volpin.

In principio era la Promessa; respirata, accennata e flebile. Quella che si materializza nel periodo della gioventù quando, in trappola tra le quattro mura che isolavano una Asbury Park qualsiasi dal resto del mondo, l’uomo (e Bruce) cercava una via d’uscita da quel dedalo di viuzze scure ma pur sempre affascinanti.

Poi venne quella Promessa istintiva e sentimentale dei ragazzi a bordo delle loro auto sfavillanti, fermi nell’attesa di poter scattare verso quel domani agognato e tanto sognato; forse glorioso. Ma la vita, come sappiamo, riserva anche momenti poco felici e allora la Promessa, quando cercano di rubartela, quando sai di non poterla mantenere, diventa disattesa e prende un’altra forma, un’altra faccia e ti cambia la vita.

Fu così che, da Darkness On The Edge Of Town fino a Nebraska, Springsteen si rese conto che, per continuare a raccontare l’uomo, era necessario cambiare punto di vista narrativo e focalizzare l’attenzione sulle conseguenze che quella promessa disattesa potevano avere sulla crescita umana dei suoi attori.  Quello che ne emerge è un quadro che dipinge l’uomo come vittima di un ‘sistema’ che sembra ruotare sempre al contrario rispetto alla corrente. Così, di fronte a condizioni poste arbitrariamente dalla vita, l’uomo si arrende e arriva a compiere anche il gesto estremo; un gesto che lo potrebbe portare alla redenzione o alla definitiva sconfitta.

La percezione di un uomo sconfitto, disilluso e vittima della sua stessa promessa, si esprime nella versione più tragica; Springsteen dipinge l’uomo come vittima ma non perché debole – in certi casi sì – ma perché derubato di ogni sua speranza, di ogni sua certezza, di ogni suo riferimento. Elemento importante, e che va sottolineato, è quello dell’estremo tentativo di mantenere comunque un dignità umana prendendosi la responsabilità delle azioni intraprese, anche se queste possono impattare fortemente con il futuro.

Atlantic City, Nebraska e Johnny 99, sono le canzoni che più ricalcano questo aspetto della poetica di Bruce, soprattutto perché hanno come denominatore comune il fatto di essere tutte e tre canzoni ispirate da fatti realmente accaduti. Springsteen usa questo fatto per sottolineare come le condizioni che la vita t’impone, in alcuni casi, possono influire sulle decisioni che un uomo può prendere e sulle conseguenze che queste possono comportare. Un fatto realmente accaduto è un qualcosa di storico che, al netto delle interpretazioni del tutto soggettive, mette in luce un quadro oggettivo dettato dai fatti.

C’è poi un altro aspetto che accomuna queste tre canzoni; tutte sono scritte in un formato scenico che sembra provenire direttamente da un set cinematografico; Nebraska è un immenso spazio aperto che sembra preso da quei vecchi film di John Ford, tanto cari a Bruce, dove i pionieri del West, attraversavano con mille difficoltà territori incontaminati affrontando situazioni al limite. Atlantic City rappresenta il teatro di tanti sogni, per quanto effimeri, di persone alla ricerca della felicità e Johnny 99 è il ritorno in quel New Jersey, tanto amato e odiato dei tempi andati. Ennesimo cambio di stile nella narrativa di Bruce che dopo aver ambientato la maggior parte delle sue storie in scenografie inospitali, pensiamo al buio di Asbury Park in Greetings o alle interminabili speedways del deserto dello Utah di The Promised Land, per dare una dimensione maggiore al tentativo di redenzione in atto, in Nebraska avviene l’esatto contrario; il pioniere alla scoperta di territori da colonizzare dove realizzare il proprio sogno, il cercatore di fortuna sotto le mille luci del grande inganno e il nostalgico delle patire natie oggi non ha l’appoggio della scena, anzi gli impatta contro.

Atlantic City

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Il 21 marzo 1980, all’incrocio tra la Decima Strada e Snyder Avenue a Philadelphia, un commando di killer freddò con un colpo alla nuca Angelo Bruno, boss della malavita organizzata della città. Dopo la morte di Bruno, il suo secondo Philip Testa, soprannominato Chicken Man[1], prese le redini dell’organizzazione e cercò di allargare gli interessi provando anche la strada del gioco d’azzardo, fino a quel momento monopolio del boss di Atlantic City Nicodemo Scarfo. La cosa non piacque al boss che commissionò l’uccisione di Testa avvenuta il 25 marzo del 1981, con una bomba piazzata proprio nella sua casa di Philadelphia. Da quel momento e fino al 1995, una pesante guerra tra clan insanguinò quella parte d’America. Fu proprio da questo episodio che Springsteen s’ispirò per l’inizio della sua Atlantic City.

Qualche mese dopo, Springsteen lesse un articolo di giornale che raccontava la storia degli attentatori che piazzarono la bomba; uomini in azione, sotto comando di un boss che, al momento dello scoppio, pasteggiava con gli amici in un ristorante di lusso sito a poche miglia dalla casa del Pollo. Ne rimase colpito immaginando quale potesse essere il limite verso cui un uomo è disposto a sporgersi se non è consapevole di poter cadere. Atlantic City è una canzone che parla di un uomo che, nell’ultimo e disperato tentativo di dare una svolta alla propria vita e a quella della compagna, accetta un ‘lavoretto’ da fare per conto della mafia. La canzone inizia proprio con un sunto delle vicende raccontato dal narratore, che è anche il protagonista della storia, che racconta alla sua compagna i fatti. Poi Springsteen passa subito al ritornello che contiene tutto il suo carico umano e che rappresenta l’elemento centrale della canzone; significato che va ricercato nella profondità delle parole. Quello che sembra un proclama profetico e speranzoso, ma difficilmente realizzabile, in realtà cela tutto il rimorso di un uomo che fece una promessa che poi non riuscì a mantenere; a meno dell’ultimo tentativo che potrebbe essere l’ultimo. Springsteen ripete questo concetto per tutta la canzone, come ha fatto per Reason To Believe, per dare l’impressione che quel cerchio vorticoso che cattura l’uomo riconduce sempre ad un unico punto che ritorna ogni volta e in ogni condizione.

Nel testo sono introdotti anche elementi che sfociano nel sociale e nel politico. Soprattutto nella seconda strofa, l’uomo confessa di non essere riuscito nel suo intento per colpa di debiti contratti; anche se non si fa nessun riferimento a un caso in particolare, considerando il periodo storico in cui s’incastra questa canzone, è facile immaginare che dietro a quei debiti ci potrebbe essere una condizione dettata dal nuovo corso della politica economica americana nata sotto il governo Reagan. Cosi come nella strofa finale, quando l’uomo fa allusione al fatto di aver perso il lavoro e di non riuscire a trovarne un altro.

Il lavoro che manca è un punto fondamentale nelle canzoni di Nebraska e soprattutto in questa sezione; negli anni Springsteen ha mutato molto la sua posizione nei confronti del lavoro. Visto come sole negli occhi ai tempi della sua gioventù, negli anni di Darkness, Bruce si rese conto che il lavoro era una delle fonti di sostentamento per l’uomo; così si rese conto che privare un uomo del lavoro era come derubarlo della sua dignità. In Atlantic City sottolinea questo fatto disegnando una linea che divide le persone in due categorie diverse e distinte: i vincitori e i perdenti, facendo riferimento al lavoro.

Tutto il testo, infine, riprende un po’ le tematiche di alcune canzoni di The River, staccandosi dal resto della sua poetica come, ad esempio, quando fa riferimento alla fuga sul Bus della Costa. Il Coast City Bus, negli anni ’70, era un servizio di trasporti con sede ad Asbury Park che trasportava i turisti fino a Cap May, all’estremo sud del Jersey, per poi fare ritorno al punto di partenza; com’è facile intuire siamo distanti anni luce da quella Highway 9 che sembrava correre verso un nowhere molto romantico e sognatore.

Atlantic City, si scosta un po’ dal panorama musicale tipico di Nebraska; infatti questo brano ha i caratteri molto simili al rock; un rock che Springsteen ha saputo spogliare fino all’osso, eliminando tutti i fronzoli e dandogli una dimensione cruda e diretta che colpisce direttamente al cuore. Nel 1982, la canzone uscì anche come singolo e negli anni, a dimostrazione della sua versatilità, venne riproposta in diverse chiavi fino alla bellissima versione full band, del mitico concerto della reunion del Madison Square Garden del 2000. È in assoluto la canzone, contenuta in Nebraska, che Bruce ha più volte proposto dal vivo e, nell’arco dei suoi trent’anni di vita, ha ricevuto più omaggi da parte di illustri colleghi del cantante di Freehold; una delle più belle è stata quella dei The Band, realizzata nel 1995 in una versione country molto particolare. Lo stesso Springsteen, nel 2006, durante i live del suo tour con la Seeger’s Sessions Band ha riproposto Atlantic City in chiave tradizionale dando un’altra prova di grandezza ad un testo che non supera mai i tempi.

Hanno fatto saltare in aria il Pollo [1], ieri notte a Philadelphia,
E poi gli hanno fatto saltare anche la casa.
Giù sulla passeggiata a mare sono pronti a battersi;
Staremo a vedere cosa sanno fare quei ragazzi del racket.
Ci sono guai in arrivo dagli Stati vicini
E il giudice distrettuale non ha un attimo di tregua.
Ci sarà del movimento sul lungo oceano:
La commissione sul gioco d’azzardo si regge per il rotto della cuffia.
Tutto muore, piccola. È la regola.
Ma forse ciò che tutto muore un giorno ritornerà.
Rifatti il trucco, aggiustati i capelli
E incontriamoci stanotte ad Atlantic City.
Ho trovato lavoro e ho messo da parte un po’ di soldi,
Ma ho fatto debiti che nessun uomo onesto potrebbe pagare.
Così ho ritirato tutto quello che mi era rimasto dalla Central Trust [2]
E ho comprato due biglietti per il pullman che fa il giro della costa.

(rit.)

La nostra fortuna forse è finita e il nostro amore si è raffreddato
Ma è con te che starò per sempre.
Andremo dove la sabbia diventa oro.
Mettiti le calze perché le notti sono sempre più fredde
E forse tutto muore, è la regola,
Ma forse tutto ciò che muore un giorno ritornerà.
Sto cercando un nuovo lavoro, ma è difficile da trovare.
Il mondo si divide in vincenti e perdenti e bisogna fare attenzione a non trovarsi dalla parte sbagliata.
Io sono stanco di finire sempre tra i perdenti, perciò, tesoro,
Ieri notte ho incontrato questo tipo e ora gli farò un piccolo favore…

[1] Chicken Man = Uomo Pollo ovvero Il Pollo
[2] La ‘Central Trust’ è la Central Jersey Bank & Trust con sede ad Asbury Park su Lake Avenue.

Discography

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