L’ultima volta di Big Man

di Alberto Calandriello.

C’è qualcosa di magico in questo video, tratto dal concerto di Buffalo, tenutosi esattamente 10 anni fa, a chiusura del “Working on a Dream” tour.

Qualcosa che a 10 anni di distanza, mi lascia senza fiato e con gli occhi lucidi, come da 10 anni.

Growin’ Up, canzone tratta dal primo disco di Bruce, da sempre contiene un break parlato, dove Bruce racconta la sua crescita (o la prima volta che suonò in Italia), ma quella sera le cose furono ben diverse.

La storia racconta della sera in cui lui e Steve suonavano nell’ennesimo locale di Asbury Park, la porta si spalancò ed un gigante nero fece il suo ingresso nel locale, nella band di Bruce e nella vita di tutti gli springsteeniani.

No, non è King Curtis uscito dai sogni di Bruce, è un omone di due metri, nero come la notte, che guarda Bruce e gli dice: voglio suonare con te.
CERTO! Risponde lui, che altro poteva fare? C suona e Bruce dice che in quel momento sentì la forza della natura.

Dopo di che, state bene attenti, si mettono in posa, non per le foto, ma per ricreare LA copertina, quella di Born to Run, l’unica dove qualcuno della band appare oltre a Bruce.

Shoulder to shoulder and heart to heart.

Nessuno poteva immaginare che quella sera fosse l’ultima volta in cui C sarebbe salito su quel palco, posizionandosi, come quasi sempre, alla destra di Bruce (dove sei? sono nel pit, LATO CLARENCE).

Poco meno di due anni dopo C se ne andò e quella sera, alla fine dello show, abbracciò Bruce prima di uscire dal palco un po’ più a lungo del solito, quasi non volesse scendere da quello che per 40 anni è stato il set della Grande Storia della E Street Band (andatevi a cercare quel video).

Milioni di sassofonisti potevano suonare le parti di C, migliaia potevano suonarli meglio di lui, specialmente negli ultimi anni della sua carriera.

Nessuno potrà mai farlo COME lui, nessuno potrà dare la parola alle parti mancanti delle canzoni di Bruce come faceva il suo enorme sax dorato.

God bless Clarence Clemons.

Live, Working on a Dream Tour
One comment to “L’ultima volta di Big Man”
  1. grazie per questo video, un’altra perla che si aggiunge alla mia ricerca del “mio” Boss. Non lo conoscevo, ma anche questo mi ha fatto versare qualche lacrimone. La storia la conoscevo, ma raccontata da lui stesso con una verve e un pathos commoventi è davvero degna di lui, l’amore che ne traspare sembra quasi di toccarlo. E Clarence è eccezionale! Non avevo mai sentito un sassofono suonare un ritmo così… così… beh, non mi viene la parola tecnica essendo io del tutto digiuna di musica, ma direi qualcosa come una marcetta, o addirittura una tarantella. Sarei grata a qualcuno se mi delucidasse in materia.

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